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Itinerario in Sardegna ovest: le mie tappe on the road

Mag 11, 2025 | sardegna

Da borghi autentici battuti dal maestrale a tappe di carattere storico, questo itinerario in Sardegna ovest raccoglie le tappe che ho fatto per scoprire on the road la costa occidentale della Sardegna.

In questo percorso lontano dalle rotte più turistiche che affollano l’isola ho voluto raccogliere progetti, tappe e luoghi che raccontano l’anima autentica della Sardegna, dalla costa fino a un entroterra ricco di tradizioni e cultura.

itinerario sardegna ovest vista sulle concerie di bosa

Itinerario in Sardegna ovest: quanti giorni programmare?

Per questo itinerario on the road sulla costa ovest della Sardegna consiglio di ritagliare almeno 7 giorni. Siccome, però, preferisco sempre la scoperta lenta di un territorio, se avessi una decina di giorni a disposizione, sono sicura che avresti modo di apprezzare di più questo itinerario in Sardegna ovest.

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Pozzo sacro di Santa Cristina a Paulilatino, un capolavoro di spiritualità

Immerso nella campagna di Paulilatino, tra ulivi secolari e la macchia mediterranea, il complesso archeologico di Santa Cristina custodisce un tesoro spirituale di inestimabile valora, il monumentale Pozzo Sacro di Santa Cristina. Questo sito archeologico, facilmente accessibile dalla SS 131, si sviluppa intorno a uno dei massimi esempi di tempio a pozzo dell’antica civiltà nuragica sarda.

Al centro di un antico villaggio, un doppio recinto murario delimita il Pozzo di Santa Cristina. Una maestosa scala conduce alla camera sotterranea, sormontata da una sofisticata copertura a tholos. Sul fondo, una vasca naturale raccoglie le acque, elemento cruciale per il culto delle acque e i rituali sacri praticati dalle popolazioni nuragiche che frequentavano il Pozzo di Santa Cristina.

Intorno al Pozzo di Santa Cristina si trovano le rovine dell’antico santuario, con strutture che probabilmente fungevano da area mercato durante le celebrazioni religiose, e un’imponente capanna circolare, luogo di incontro delle comunità nuragiche. Inoltre, la visita guidata ti farà scoprire anche il villaggio cristiano con la Chiesa di Santa Cristina e i resti di un villaggio nuragico con il suo nuraghe monotorre. Il Pozzo sacro di Santa Cristina non è solo un sito archeologico, ma un’esperienza immersiva che consiglio sempre di vivere quando si scopre la Sardegna.

Nuraghe Losa ad Abbasanta, una testimonianza nuragica

A pochi chilometri da Abbasanta si erge il Nuraghe Losa, uno dei complessi nuragici meglio conservati dell’isola. Questa imponente struttura in basalto è composta da una torre principale (mastio) e da un antemurale con tre torri minori, che testimoniano l’ingegnosità costruttiva della civiltà nuragica.

La visita guidata al Nuraghe Losa permette di scoprire una parte di questo prezioso passato della Sardegna. Infatti, le sue camere interne, i corridoi e le torri raccontano la vita e le strategie difensive della civiltà nuragica.

Tra i borghi più belli d’Italia in Sardegna: Bosa e le piscine naturali di Cane Malu

Annoverata tra i borghi più belli d’Italia e sicuramente tra i borghi sardi da non perdere, Bosa è una meta in cui mi piace spesso tornare perché ogni volta mi regala nuove prospettive, tra case colorate e viste sul fiume. Nel suo centro storico potrai passeggiare nelle vie colorate sotto panni tesi ad asciugare, salendo fino al Castello Malaspina e poi scendendo sul fiume Temo, l’unico fiume navigabile della Sardegna.

A poca distanza da Bosa Marina, si trovano le piscine naturali di Cane Malu. Queste piscine naturali sono scolpite nella roccia lavica dall’azione degli agenti atmosferici e offrono un’oasi di ristoro per nuotare e rilassarsi.

Bosa e Cane Malu rappresentano due imperdibili tappe del tuo itinerario nella Sardegna occidentale. Potresti voler approfondire scoprendo anche cosa vedere a Bosa e come arrivare alle piscine naturali di Cane Malu.

Santu Lussurgiu e l’albergo diffuso Antica Dimora del Gruccione

Santu Lussurgiu è un piccolo e incantevole borgo della costa ovest della Sardegna dove la vita scorre lenta, tra antiche tradizioni e paesaggi del Montiferru. Lontano dalla frenesia del turismo di massa, qui potrai sperimentare l’ospitalità diffusa dell’Antica Dimora del Gruccione. Questo tipo di accoglienza ha un valore molto importante per il territorio perché permette di recuperare dal tessuto urbano dimore ed edifici in abbandono o in disuso per farne accoglienza turistica; permette, inoltre, di entrare in contatto con la calorosa comunità locale. Soggiornare in una delle sue accoglienti dimore significa vivere il paese dall’interno, scoprendo ritmi autentici e connessioni genuine.

Alloggiando al Gruccione da Lucilla, non solo vivrai la bellezza di un alloggio diffuso, potendo usufruire dei vari spazi comuni come la libreria e il grande atrio di ingresso, ma contribuirai attivamente al recupero di questo patrimonio locale. Ovviamente avrai anche la possibilità e il tempo di scoprire con calma un piccolo borgo come Santu Lussurgiu.

Cabras, tra i Giganti di Mont’e Prama e lo stagno

Cabras è una località della costa occidentale della Sardegna che colpisce particolarmente il viaggiatore attento alla storia e alla cultura della destinazione che visita. Il cuore della visita è senza dubbio il Museo Civico di Cabras, che custodisce gli enigmatici Giganti di Mont’e Prama. Si tratta di 28 statue nuragiche di pugilatori, arcieri e guerrieri, risalenti a circa 3000 anni fa e ritrovati da alcuni contadini della zona nel 1974.

A pochi passi dal centro abitato di Cabras si estende lo Stagno di Cabras, una vasta area umida, molto importante dal punto di vista naturalistico. Questo ecosistema lagunare, infatti, è un vero paradiso per gli amanti del birdwatching perché ospita numerose specie di uccelli, tra cui i maestosi fenicotteri rosa.

Dove dormire a Cabras: ospitalità diffusa Aquae Sinis

Il mio suggerimento su dove dormire a Cabras è l’albergo diffuso Aquae Sinis. Questa formula di ospitalità diffusa offre la possibilità di alloggiare in caratteristiche abitazioni del centro storico, che sono state recuperate e ristrutturate proprio per accogliere gli ospiti.

Soggiornare ad Aquae Sinis significa immergersi nella vita del paese, respirarne l’autenticità e godere della calorosa accoglienza locale. La posizione strategica dell’albergo diffuso Aquae Sinis permette, inoltre, di raggiungere facilmente sia il Museo di Cabras che lo stagno, oltre alle splendide spiagge della Sardegna occidentale.

Una tappa nell’oristanese

Tutta la zona dei dintorni di Oristano è estremamente florida di tappe che andranno ad arricchire il tuo itinerario in Sardegna ovest. Dopo aver visto la città di Oristano, che merita una visita per il suo centro storico e le testimonianze del Giudicato di Arborea, i suoi dintorni offrono davvero molto altro, come case sull’albero e cascate, oltre ad alcune tappe già citate in questo itinerario.

Penisola del Sinis, il sito archeologico di Tharros e San Salvatore di Sinis

Situata lungo la costa occidentale della Sardegna, la Penisola del Sinis offre spiagge di sabbia di quarzo come Is Arutas e Mari Ermi, ideali se ami fare una tappa al mare per rilassarti. Tuttavia, il vero gioiello del Sinis è l’antica città di Tharros.

Tharros è un sito archeologico affacciato sul mare, testimone di millenni di storia che vanno dalle vestigia nuragiche alle rovine fenicio-puniche e romane. Passeggiare tra le antiche strade di Tharros, visitare le terme, il tophet (il tipico santuario a cielo aperto di epoca punica) e le torri che si ergono sul promontorio, soprattutto al tramonto, regala una visita emozionante, nonché occasione di studio e approfondimento di questo luogo speciale.

L’altra tappa di questo itinerario in Sardegna ovest è senza dubbio San Salvatore di Sinis, un affascinante borgo sardo nella penisola del Sinis, a breve distanza da Cabras. Questo luogo cattura particolarmente l’attenzione per la sua atmosfera che ricorda quella di un vecchio film western. San Salvatore di Sinis, infatti, è stato trasformato in un set cinematografico a cielo aperto per numerosi spaghetti western, conservando ancora oggi le facciate in stile western che lo rendono una tappa davvero particolare.

Cuore del villaggio è l’antica chiesa di San Salvatore, che affonda le sue radici in epoca nuragica e presenta anche testimonianze puniche e romane integrate nella sua struttura. Questo piccolo villaggio si anima in modo particolare la prima domenica di settembre per la festa patronale, in occasione della Corsa degli Scalzi. Si tratta di una processione in onore di San Salvatore che viene portato dai fedeli dalla vicina chiesa di Cabras, a piedi nudi e con molta partecipazione emotiva.

Costa Verde, la Sardegna selvaggia

La Costa Verde è un tratto costiero incontaminato e selvaggio nella parte occidentale della Sardegna. Un tempo cuore pulsante dell’attività mineraria, questa zona oggi propone al visitatore tappe lontane dai sentieri più battuti dal turismo di massa, dedicati a chi vuole scoprire con calma un’altra sfaccettatura di questa isola.

Esplorare la Costa Verde significa avventurarsi tra antichi siti minerari abbandonati come Ingurtosu e Montevecchio, testimoni di un passato laborioso, e specchi d’acqua particolarmente importanti per l’economia di questa zona come la Laguna di Marceddì, lo Stagno di Is Benas e lo Stagno di Mar’e Pontis.

La Costa Verde è una tappa ideale da inserire nel tuo itinerario in Sardegna ovest se cerchi in modo particolare un contatto diretto con una zona autentica e selvaggia, lontana dalle affollate mete turistiche tradizionali.

Viaggiare in Sardegna ovest ti permetterà di scoprire una zona meno battuta dal turismo di massa che, purtroppo, affatica ogni anno la Sardegna. Con questo itinerario on the road sulla costa occidentale della Sardegna puoi partire per il tuo viaggio, a meno che tu non voglia curiosare in cerca di altre destinazioni in Sardegna.

 

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