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Suvereto, cosa vedere con calma nel borgo della Val di Cornia

Mag 16, 2025 | livorno, TOSCANA

Suvereto ha diverse cose da scoprire: vanno tirate fuori con calma perché Suvereto si può vedere in 10 minuti o in più giorni. Dipende da quanto a fondo vuoi andare.

Con queste parole la sindaca di Suvereto, Jessica Pasquini, ha riassunto perfettamente la filosofia con la quale approcciarsi alla visita di questo piccolo borgo della Val di Cornia.

Infatti, certe mattine, come quella in cui sono arrivata a Suvereto, la luce morbida accarezza le antiche pietre e sembra quasi sussurrare storie lontane nel tempo. In questi borghi da visitare con calma il tempo sembra rallentare ed è necessario calarsi in una dimensione più autentica e dilatata per catturare i dettagli e saper ascoltare le storie che Suvereto racconta.

Ma Suvereto è molto più di una semplice cartolina. Come un baule ricco di tesori, aspetta solo di essere aperto con la giusta dose di curiosità perché ci si può perdere passeggiando per le viuzze acciottolate e immergersi più a fondo.

Cosa c’è da vedere a Suvereto

Riconosciuto tra i borghi più belli d’Italia, di Suvereto colpisce a primo impatto il suo fascino medievale, ancora oggi molto potente. Suvereto vanta con orgoglio la Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, che premia la sua offerta turistico-ambientale e la sua accoglienza autentica. Un borgo autentico da scoprire in Toscana, dove storia, cultura e ospitalità si fondono insieme.

Io sono arrivata a Suvereto in occasione di un evento organizzato dal Comune di Suvereto e Parchi Val di Cornia per presentare gli interventi attuati in tema di servizi, accessibilità e fruibilità dei Musei di Suvereto. Tra i diversi progetti realizzati, anche la recente pubblicazione del catalogo Che bambola! per il Museo artistico della Bambola, a cura di Marta Coccoluto, responsabile dei Musei di Suvereto.

All’evento erano presenti le già citate Jessica Pasquini e Marta Coccoluto, ma anche Martina Pietrelli, responsabile Ufficio Cultura del Comune di Suvereto e Michele Neri, narratore che ha accompagnato con letture sceniche la mattinata. È proprio grazie a loro che ho potuto scoprire cosa vedere a Suvereto, guidata dalle parole dei presenti e cogliendo l’invito silenzioso ma implicito a farlo con calma.

Chiostro di San Francesco

Nel cuore di Suvereto, il Chiostro di San Francesco, oltre ad essere stato il palcoscenico di questo evento, è la prima tappa che voglio proporre, risalente al XIII secolo e parte integrante del complesso conventuale francescano.

Passeggiando sotto i suoi portici, con la luce morbida del mattino, si possono ancora leggere tra le righe antiche storie di un passato che fu. Il chiostro, infatti, non era solo un luogo di preghiera e meditazione per i frati, ma anche uno spazio di incontro e di cultura.

Museo artistico della Bambola di Suvereto

“Come si fa a far parlare una bambola?”. Questo è ciò che si è chiesta Marta Coccoluto, quando ha cominciato a lavorare al catalogo per il Museo artistico della Bambola di Suvereto, custode della preziosa Collezione Maria Micaelli.

La difficoltà forse maggiore è stata far parlare le bambole: abbiamo cercato di raccontare le emozioni delle bambole e restituirle in questo catalogo. Ci sono le bambole e ci sono le loro storie.

E così, per iniziare a lavorare su questo catalogo, è stato fondamentale rintracciare le storie di queste bombole, nei fatti di cronaca, nelle imprese sportive, nella moda e nel costume, e perfino nei libretti d’opera, in modo che ciascuna bambola potesse raccontare la propria storia.

La visita al Museo della Bambola è un viaggio sorprendente alla scoperta di oltre 50 bambole d’epoca, dalla fine dell’Ottocento agli anni ’80 del Novecento, da rari pezzi unici a veri e propri capolavori dell’artigianato italiano, come l’iconica Violetta, uno degli straordinari esemplari della manifattura torinese Lenci, ispirata alla Violetta Valéry de La Traviata di Verdi. Le bambole Lenci, infatti, nacquero nel 1919 e conquistarono il mondo per la loro leggerezza, i materiali morbidi come il feltro di lana e un immaginario moderno, diventando un vero e proprio fenomeno di costume apprezzato anche a livello internazionale.

Museo della Rocca Aldobrandesca di Suvereto

La visita si sposta poi alla maestosa Rocca Aldobrandesca, icona di Suvereto. Nata come castello intorno all’anno Mille per volere degli Aldobrandeschi, divenne poi simbolo del potere pisano nel Trecento ed è un’architettura che, con il racconto preparato e appassionato delle guide del museo, narra secoli e secoli di storia.

Il Museo della Rocca Aldobrandesca di Suvereto rievoca figure chiave della storia del territorio locale come l’imperatore Arrigo VII, passato alla storia come l'”Imperatore bollito“, e la visionaria Elisa Bonaparte Baciocchi.

Oggi, grazie a questo intervento dell’amministrazione comunale, la Rocca offre servizi migliorati e una maggiore accessibilità. Infatti, oltre al rifacimento della strada secondaria, sono state implementate video guide LIS in italiano e internazionale, abbattendo le barriere comunicative e aprendo le porte a tutti.

Ai piedi della Rocca Aldobrandesca di Suvereto troviamo l’accampamento medievale dei Cavalieri di Ildebrandino, un’associazione culturale nata nel 2008 che rievoca la storica concessione della Charta Libertatis a Suvereto nel 1201.

Composta da duellanti e figuranti in costumi duecenteschi filologicamente accurati, la compagnia promuove la cultura cavalleresca attraverso la scherma medievale e la rievocazione storica. È stato allestito, infatti, questo accampamento dal forte valore didattico in cui i cavalieri propongono dimostrazioni di tecniche di combattimento, la vestizione del cavaliere e curiosità sulla vita medievale.

Palazzo Comunale

Il Palazzo Comunale di Suvereto si distingue per la sua architettura medievale ben conservata, risalente principalmente al XIII secolo con rimaneggiamenti successivi.

L’elemento architettonico di spicco è la sua torre centrale, originariamente utilizzata come torre campanaria per convocare le assemblee cittadine e successivamente anche come punto di avvistamento strategico sul territorio circostante. Oggi la torre, dotata di un orologio, svetta sul profilo del borgo, rappresentando un simbolo del potere civico e della storia di Suvereto.

Avere una visione per il territorio che si amministra

Nel suggestivo Chiostro di San Francesco, dove l’aria fresca di maggio si mescolava a un palpabile fermento culturale, i presenti hanno raccontato con orgoglio i frutti di un impegno tenace e appassionato. Ma soprattutto, dalle parole della sindaca si comprende la consapevolezza di una visione, necessaria per poter inserire il proprio intervento in un’ottica di lungo periodo in cui solo il territorio ne gioverà, al di là degli interessi personali.

Fare cultura in un paese così piccolo è utile anche per portare le persone a stare insieme, e infatti abbiamo lavorato molto sulla comunità. Per questo sono state fondamentali le risorse umane, l’entusiasmo e la voglia di costruire per il futuro. Questo è solo un piccolo tassello di un disegno più grande: i risultati di quello che abbiamo fatto oggi non sono immediati, li vedremo in futuro, ma intanto crediamo in ciò che facciamo perché sappiamo che è necessario farlo oggi per arrivare a quei risultati domani.

Un’affermazione che racchiude l’anima di questo progetto e la proietta in una visione futura che mira anche a trasformare i musei locali in vivaci presidi di cittadinanza attiva, in luoghi di incontro e di scambio. Ed è proprio il valore dello scambio culturale che ha portato alla realizzazione della tela ad opera di Serena Niccolai, che ha dipinto un ritratto a tecnica mista dedicato a Maria Micaelli e destinato al Museo artistico della Bambola.

La vita lenta a Suvereto, una scelta consapevole

Quella che si conduce a Suvereto è una vita lenta che invita il visitatore a lasciarsi alle spalle il frastuono della quotidianità per immergersi in un ritmo più umano.

Si passeggia senza fretta tra i vicoli acciottolati per poi alzare lo sguardo verso le facciate in pietra cariche di storia e scoprire un angolo fiorito o venire attratti dalle chiacchiere degli anziani del paese. Ogni passo diventa un’occasione per scoprire un tassellino di questo territorio perché “solo in un borgo come Suvereto può capitare di trovare dei panni tesi ad asciugare sopra l’ingresso di un museo“.

Suvereto non è solo un luogo da visitare, ma una storia da leggere con calma che la comunità stessa impara a scoprire anche grazie a questi progetti in cui l’amministrazione comunale crede molto.

Questo lavoro sul catalogo è anche un modo per noi di Suvereto di scoprire qualcosa di nuovo sul territorio che abitiamo. La sfida è trovare sempre nuove letture di un territorio, ma soprattutto farlo in un mondo telegrafico, che corre veloce, ha un valore ancora maggiore.

Se ti trovi sulla Costa degli Etruschi, l’invito a rallentare e fermarti a visitare Suvereto è chiaro, e lo puoi fare in 10 minuti o più giorni. Tu quanto a fondo vuoi andare?

 

Questo articolo è stato sponsorizzato dal Comune di Suvereto e Parchi Val di Cornia Spa, che lavorano in modo sinergico e congiunto per valorizzare il territorio. Come sempre, le opinioni rimangono personali.

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