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Day 3: Los Angeles

Ott 3, 2015 | america, DESTINAZIONI, usa

Sept. 13, 2015.

Dopo la nostra colazione-pranzo (quello che gli americani chiamano “brunch”) al Figtree’s Café con omelette e patate, ci dirigiamo subito verso Beverly Hills, che raggiungiamo coi bus locali: basta poco per rendersi conto che questa è una delle zone ricche della città, tutto è in ordine, le strade sono pulite, non ci sono senzatetto in giro; villette a schiera si susseguono una dopo l’altra, con giardini perfettamente tenuti, e viali costeggiati da palme altissime che incorniciano la vista. Ma forse è proprio tutta questa perfezione a dare la sensazione che Beverly Hills sia un quartiere finto, un quartiere fantasma: non vediamo californiani che si recano a lavoro, che prendono un caffè o che portano a passeggio il cane, le uniche persone che girano per Beverly Hills sono i turisti.

Rodeo Drive è esattamente come si vede in “Pretty woman”, magari con qualche restauro o cambiamento alle boutiques, ma è così: ricca, splendente, lussuosa, e uno dopo l’altro incontriamo tutti i nomi più importanti, Chanel, Prada, Ferragamo, Tiffany, Dolce & Gabbana, etc., e a sorpresa, sempre in Rodeo Drive, troviamo una galleria d’arte di magnifiche opere di artisti come Picasso, Chagall, Mirò, Dalì; impossibile rimanere impassibili davanti a tanta bellezza.

 

Dopo aver percorso gran parte di Melrose Boulevard e aver camminato ancora, giungiamo al LACMA, il Los Angeles County Museum of Art, progettato dal nostro Renzo Piano. L’entrata del museo consiste in una superficie quadrata ricoperta completamente da file di lampioni bianchi, e questo rende il museo riconoscibile rispetto a tutti gli altri musei ed edifici.

E infine puntiamo la bussola verso il Santa Monica Pier: prima di scendere sul molo però, ci facciamo una piacevole passeggiata nel Palisades Park, un parco che si sviluppa lungo la costa, attraversato da una (immancabile!) pista ciclabile, panchine per godersi il panorama sull’oceano, e una zona pedonale per gli skaters.

E il molo di Santa Monica è una tappa importante per noi viaggiatrici: il molo rappresenta la fine della mitica Route 66, the mother road, che, partendo da Chicago, attraversa tutti gli USA e giunge proprio a Santa Monica, e qui sul molo c’è un cartello che ricorda “End of the Route 66”. Il molo è pieno di gente, gente che passeggia, gente che fa la coda per salire sulla ruota panoramica, gente che pesca, gente che vende souvenirs, e gente che come noi si gode il tramonto sull’oceano, prima di tornare a Venice Beach camminando lungo la spiaggia.

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Scritta da una fiorentina doc per chi arriva, chi torna e chi ci vive.

Storie, progetti e indirizzi per scoprire cosa vedere, dove mangiare (anche senza glutine e lattosio) e dormire a Firenze, e 6 destinazioni nei dintorni.

Chi sono

Giulia Maio, travel blogger dal 2015, fiorentina doc dal cuore sardo.

Mi occupo di promozione del territorio: scrivo storie e racconto progetti.

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