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Cosa vedere ad Atene

Nov 1, 2017 | DESTINAZIONI, europa, grecia

Quando si parla di Atene spesso ci si limita alla bellezza delle sue rovine antiche, dimenticando che c’è anche molto altro.

C’è un’Atene che davvero ti sorprende, per i più svariati motivi.

L’Atene che non ti aspetti

Anzitutto si tratta delle persone, gli ateniesi, che si sono dimostrati sempre molto gentili e disponibili (e in alcuni casi perfino un po’ pazzerelli, come Voula, la ragazza che ci ha dato in affitto casa sua): non bisogna dimenticarci che Atene deve essere considerata una città del sud, per via della sua posizione geografica (37°58’N 23°43’E), che regala un clima mite quasi tutto l’anno (basti pensare che si trova più o meno all’altezza di Catania). E infatti come ogni città del sud che si rispetti, le persone che vi abitano sono molto affettuose e cordiali.

Il cambio della guardia di fronte al Parlamento

Perché viaggio

Ad Atene ho conosciuto Amalia, una ragazza ateniese, o meglio, l’ho conosciuta sul volo di andata Bologna-Atene: io stavo andando, lei stava tornando. Tornava a casa dopo aver trascorso del tempo in Italia con alcuni suoi amici che aveva conosciuto in Erasmus qualche anno prima.

Mi ha vista con la guida di Atene in mano, intenta a sfogliarla per scoprire quante più cose possibili sulla città. Mi ha chiesto “Prima volta ad Atene?”, ed io “Sì, prima volta!”.

Per tutte le due ore di volo abbiamo parlato e parlato, senza sosta, e tutte quelle cose che volevo leggere sulla guida mi sono state raccontate direttamente da lei, e addirittura è stata così gentile da scrivere sulla mia moleskine nomi di locali in cui andare, ristoranti, cose da vedere e tante altre cose che un nativo sicuramente conosce meglio di una guida turistica, per quanto questa possa essere fatta bene.

E più parlavamo, più mi sembrava di conoscerla già. Abbiamo riso, scherzato e ci siamo raccontate aneddoti divertenti, e in men che non si dica eravamo già arrivate ad Atene; il tempo è letteralmente volato!

Amalia è uno dei motivi per cui vado in giro per il mondo.

Perché non importa che non ci conoscessimo, è stato così semplice parlare con lei, ed è stato bello ascoltare la sua vita e raccontare la mia.

E questo mi ha ricordato quanto siano importanti le esperienze che una ragazza o un ragazzo della mia età può (e, a mio avviso, deve assolutamente) fare, perché ci si apra al mondo, perché si impari ad ascoltare e a condividere, e perché non ci siano più frontiere, di nessun tipo.

[IF YOU’RE READING, AMALIA, THIS IS FOR YOU.

I met Amalia in Athens, nay, on the flight Bologna-Athens: I was going to, she was coming back. She was coming back home after some weeks she had spent in Italy with friends known during her Erasmus some years before.

She saw I was reading the Athens tourist guide, trying to figure out some information about the city. She asked me “First time in Athens?”, and I answered “Yes, first time!”.

During the two hours of the flight we talked and talked, and she told me about the information I wanted to read on the guide, and she was so kind that she wrote on my moleskine names of bars, restaurants and all the monuments, museums and sightseeing I should visit in Athens. And she explained me that better then the tourist guide. Definitely.

And the more we talked, the more it seemed I’ve already known her. We laughed, we joked and told about funny episodes, and suddenly we were in Athens. Time has flown!

Amalia is one of the reasons why I travel the world.

Because it doesn’t matter we haven’t known each other before, it was easy talking to her, and it was very nice listening to her life and telling her about mine.

And it reminded me how much important experiences like this are for a young woman or man like me because you can open your mind to the world, you can learn to listen and to share, and because there will be no more borders, of any kind.

Thank you, Amalia, I really really appreciated what you did for me.]

La quotidianità nei quartieri

C’è poi un’Atene che ti sorprende grazie ai suoi scorci cittadini, soprattutto nella zona più antica della città, ovvero il quartiere di Plaka: si tratta di una via attraversata trasversalmente da altre piccole vie strette strette, e ai lati della strada i vari cafè e ristoranti sistemano i loro tavoli per i clienti, mentre i negozietti apparecchiano la loro merce, sperando di convincere all’acquisto quanti più turisti (e non solo) possibili.

Altra zona particolare è Monastiraki, il quartiere residenziale in cui vivono “i ricchi” della città: paradossalmente sembra quasi di trovarsi al di fuori di Atene perché l’architettura delle abitazioni e dei vari palazzi assume forme e volumi differenti da quelli del resto della città.

Esuberanza di colori a Monastiraki

La cucina greca

C’è poi il cibo di Atene, una vera goduria: forse il piatto più famoso e più consumato è il souvlaki. Si tratta di una specie di piadina ma più alta (lievitata) e più condita che viene servita in più varianti; in questo caso con carne alla griglia, una salsa di yogurt, feta, pomodori, cipolle, insalata, prezzemolo e patatine fritte. Una vera goduria! Una goduria alla modica cifra di 2,50 euro.

Esistono poi tante altre specialità, molte delle quali col formaggio (ingrediente piuttosto importante nella dieta greca): quello fotografato più sotto è un cornetto di pasta salata ripieno di formaggio fuso… una bomba calorica, ma veramente ottimo!

Verso il futuro

Atene è un po’ come se fosse una perla da lavorare: è piccola, tutta concentrata in 3-4 quartieri principali (e devo dire che sono più puliti di quanto magari ci si possa aspettare), e soprattutto regala piccole meraviglie a chi decide di visitarla; c’è da lavorare in questa città per poter “sfruttare” meglio le sue rovine antiche e trarre maggior guadagno da questo tipo di turismo, ma credo che sia sulla buona strada. O almeno ha tutte le carte in regola per poterlo fare.

 

Avete visitato questa città? Che ve ne è parso?

Lasciate i vostri commenti o raccontate la vostra esperienza 🙂

 

 

 

 

 

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Chi sono

Giulia Maio, travel blogger dal 2015, fiorentina doc dal cuore sardo.

Mi occupo di promozione del territorio: scrivo storie e racconto progetti.

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