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Firenze, itinerario tra i capolavori artistici del centro

Dic 2, 2018 | cosa vedere e fare, DESTINAZIONI, europa, FIRENZE, italia, TOSCANA

Non chiedetemi perché, ma non avevo mai scritto un itinerario per visitare Firenze, la mia bellissima città! Ma non è una semplice guida di viaggio che accompagna il turista tra le vie della città, si tratta in realtà di un itinerario artistico.

Amando l’arte ed essendo nata in una delle culle artistiche più fiorenti di ogni epoca, vi parlerò inevitabilmente anche di arte e bellezza. Credo nel potere dell’arte e vorrei mostrarvi quanto sia bella e potente. Voglio raccontarvi Firenze con parole che vanno ‘oltre’ i classici consigli. Non troverete qui una lista di monumenti, chiese, edifici da vedere assolutamente perché di queste guide già ce ne sono a bizzeffe in giro, e perché non mi basterebbe un solo articolo per menzionarle tutte, e infatti da questo punto di vista Firenze è un museo a cielo aperto e ogni due passi per il centro c’è qualcosa da ammirare.

Piazza Pitti con la torre di Palazzo Vecchio che svetta in lontananza

Cosa vi racconto quindi? Vi racconto una cosa un po’ ibrida, una sorta di guida artistica/itinerario, mettendoci quel qualcosa in più che solo chi vive la città può conoscere: leggende, storie, aneddoti e pezzi di vita sparsi qua e là.

Cosa significa essere fiorentini

Come iniziare se non dalle parole del Sommo Poeta Dante?

Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande,
che per mare e per terra batti l’ali,
e per lo ’nferno tuo nome si spande!

Inf. XXVI, 1-3

Sì, vero, questa in realtà è un’invettiva che Dante rivolge a Firenze, un aspro rimprovero col quale le rende monito, ma oggi queste parole sono rimaste nell’immaginario collettivo a celebrare la grandezza e la fama della nostra città. Questo per dirvi che noi fiorentini siamo un po’ così, orgogliosi e anche un pizzico presuntuosi di essere nati nella città più bella del mondo. Perché per noi Firenze è la città più bella del mondo. Sapete cosa si dice? Che qui a Firenze ci manca solo il mare, per il resto abbiamo tutto. E che ci basta un’ora di macchina per raggiungerlo, il mare. E se vi capiterà di parlare con un fiorentino, che sia un orafo su Ponte Vecchio, un artigiano della pelle in san Lorenzo, o un passante al mercato di santo Spirito il martedì mattina, vi dirà proprio queste stesse mie parole! Perdonateci, noi fiorentini siamo così.

Sempre con la battuta pronta, cerchiamo di sdrammatizzare con l’allegria, siamo sempre pronti a far casino, e quando ci prendono in giro per il nostro accento ci si fa una bella risata perché tanto ” a voi un vi riesce, gnamo, ve lo insegno io” (a voi non riesce, su, ve lo insegno io, ndr). E poi ci piace mangiare la bistecca alla fiorentina, rigorosamente al sangue, i cantuccini inzuppati nel vin santo, i fegatini e la stiacciata (la schiacciata, ndr), meglio se quella di Giotto a Chiesanuova, sopra Scandicci, appena fuori Firenze, o quella de All’Antico Vinaio in via de’ Neri in pieno centro!

Santa Maria Novella, basilica e stazione

Cominciamo quindi da dove tutti cominciano la visita della città, dalla stazione di Santa Maria Novella – e anche se arrivate in città con l’aereo, dall’aeroporto di Peretola prederete il bus che vi porterà alla stazione. Da qui, esempio abbastanza illustre di architettura neofascista, si procede subito verso la chiesa che ha dato il nome alla stazione, Santa Maria Novella appunto.

La basilica di Santa Maria Novella

In realtà uscendo dalla stazione ci si ritrova davanti alla parte posteriore della chiesa, per cui per ammirarne la facciata, esempio memorabile dell’architettura rinascimentale dell’Alberti, bisogna girarci un po’ intorno. Erroneamente spesso si crede che questa chiesa sia un classico esempio di architettura rinascimentale, ma così non è. O meglio, la chiesa non è rinascimentale, solo la facciata lo è. Infatti pensate al genio di Leon Battista Alberti che si è trovato di fronte ad un lavoro super impegnativo. Gli avevano affidato i lavori per il completamento di questa chiesa, costruita in epoca gotica con elementi gotici già nella facciata. Pensate a cosa si è dovuto inventare per completare questa chiesa in modo così fenomenale e soprattutto lasciando chiara l’impronta rinascimentale a testimonianza di quanto i tempi fossero già cambiati.

Il Duomo di Firenze e la cupola del Brunelleschi

Si procede poi verso il Duomo passando per via Panzani e via de’ Cerretani. Altra tappa fondamentale per l’amante dell’arte che c’è in voi. E qui la storia sulla cupola più famosa della storia rischia di essere pedissequa, per cui cerco di non esserlo. Per capire la genialità di Brunelleschi basta dire che fino a quel momento le cupole costruite in precedenza avevano sempre avuto bisogno di strutture portanti che appunto le ‘portassero’, cioè sostenessero durante la loro costruzione. Brunelleschi ha pensato bene di costruire una cupola autoportante, cioè non ha avuto bisogno di nessun’altra struttura che la sostenesse. Anzi, Brunelleschi ha costruito ben due cupole autoportanti! Eh già, le cupole sono in realtà due, una interna ed una esterna. Che genio!

La cupola del Brunelleschi, ben visibile da piazza Duomo

A proposito della cupola vi svelo una leggenda metropolitana che gira qui a Firenze: si dice che non si debba salire sulla cupola del Brunelleschi prima di laurearsi, altrimenti porta sfiga! Quindi vi consiglio di salirci solo dopo essere stati incoronati con l’alloro, a meno che non abbiate intenzione di intraprendere il percorso universitario e quindi il problema non sussisterebbe.

La facciata del Duomo di Firenze

Palazzo Vecchio sede del Comune

Da Piazza Duomo si procede verso Palazzo Vecchio in Piazza della Signoria, sede del comune di Firenze, e da qui, seguendo il Corridoio Vasariano che parte dagli Uffizi, si arriva attraversando Ponte Vecchio fino in Piazza Pitti. E qui ci sono miliardi di cose da dire. Sul famosissimo Palazzo Vecchio non direi molto, una sola curiosità: se mai vi capita o se avete avuto già la fortuna di visitare Montepulciano, piccolo borgo toscano tra le dolci colline della val d’Orcia, vi sarete certamente accorti che il Palazzo Pubblico nonché sede del comune è un mini Palazzo Vecchio! Infatti durante le guerre medievali, Firenze diede il suo appoggio al piccolo villaggio di Montepulciano; questo ha voluto renderle omaggio realizzando una copia di Palazzo Vecchio.

Il Palazzo Pubblico di Montepulciano

Il Corridoio Vasariano e gli Uffizi

E proprio dagli Uffizi, adiacenti a Palazzo Vecchio, parte il Corridoio Vasariano, realizzato appunto dal Vasari per permettere ai componenti della famiglia Medici di potersi spostare tra la loro residenza (Palazzo Pitti) e il luogo di lavoro (gli Uffizi appunto, ovvero gli uffici del Comune) senza mischiarsi alla folla per strada ma potendola osservare dall’alto del Corridoio, e soprattutto senza il pericolo di incorrere in imboscate o tentativi di omicidio. Già mi immagino Cosimo I de’ Medici che commissiona il lavoro al Vasari: <Caro Giorgio, io e la mia famiglia non possiamo permetterci di mischiarci con la gentaglia, camminare tra loro rischiando di cadere in imboscate e finire uccisi per strada! Vogliamo un corridoio che ci permetta di evitare il pericolo e che ci dia anche la possibilità di guardare cosa succede per le strade della nostra città senza essere guardati, dobbiamo sapere tutto quello che succede a Firenze!> Parole un po’ troppo esplicite forse, chissà, ma il succo della questione è esattamente questo!

Sul lungarno di Firenze, col profilo degli edifici sullo sfondo

Per quanto riguarda gli Uffizi, ovviamente dico che meritano una visita, anche molto approfondita! Ci sono numerosissime opere che hanno fatto la storia dell’arte e che ti fanno fare un tuffo nel passato. Per chi ne avesse la possibilità, consiglio davvero tanto di entrare agli Uffizi quando fuori è buio, i corridoi del museo con immense vetrate vi permetteranno di ammirare la città con la luce della luna e dei lampioni accesi sul lungarno, dandovi punti di osservazione magici!

Palazzo Pitti

Come dicevo, seguendo il Corridoio Vasariano e attraversando Ponte Vecchio, si giunge in Piazza Pitti dove sorge l’omonimo Palazzo, residenza della famiglia Medici dalla seconda metà del Cinquecento. Uno dei palazzi più importanti di tutta la città, contiguo al famoso Giardino di Boboli, esempio illustre del giardino all’italiana, che racchiude al suo interno pezzi di storia unici. Uno di questi pezzi di storia ci racconta che proprio all’interno di questo palazzo nasce l’opera lirica nel 1600. Immaginate quanto magica deve essere stata la prima messa in scena sotto le stelle de L’Euridice nel cortile interno del Palazzo!

Piazza Pitti illuminata dalla luce del tramonto

La facciata di Palazzo Pitti

Oggi il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ripropone nella sua stagione estiva alcuni famosi titoli d’opera che vengono allestiti proprio nel cortile interno di Palazzo Pitti, per rivivere la magia dell’opera proprio dove tutto è iniziato. Esperienza da non perdere assolutamente se siete a Firenze in giugno-luglio!

Veduta di Ponte Vecchio

Quartiere di Santo Spirito

Siamo quindi Diladdarno (in fiorentino), ovvero nell’Oltrarno, la sponda sinistra del fiume Arno. Da Piazza Pitti si può procedere verso l’adiacente quartiere di Santo Spirito, uno dei cuori pulsanti della città, dove i fiorentini che ci vivono vanno il martedì mattina a fare la spesa al mercato in piazza santo Spirito, mentre quelli più anziani trascorrono il pomeriggio in uno dei bar del quartiere. Entrare in uno di questi bar per un caffè è davvero un’esperienza particolare, sembra di entrare in un micro-cosmo dove tutti si conoscono e fanno parte di una famiglia allargata, mentre tu, venendo da fuori, sei il pesce fuor d’acqua che tutti guardano appena entri!

La facciata lineare e pulita di Santo Spirito

Inoltre questo quartiere storico di Firenze, dove si tengono manifestazioni e spettacoli di vario genere durante tutto l’anno, è rinomato anche per i numerosi bar, locali e ristoranti che ne animano la vita notturna, specialmente d’estate, quando stare all’aria aperta sotto le stelle a godersi una birra ghiacciata passeggiando per le vie del quartiere diventa davvero un’esperienza irripetibile!

Uno dei tanti portoni colorati che si trovano per le vie del quartiere di Santo Spirito

La basilica di San Miniato al Monte e il Piazzale Michelangelo

Un’ultima tappa assolutamente da non perdere, anche se un po’ fuori mano dal centro, è la basilica di San Miniato al Monte, dalla quale si gode di una vista imperdibile su tutta la città di Firenze! Per raggiungerla bisogna un po’ salire lungo i famosi viali, fino a raggiungere il Piazzale Michelangelo, anch’esso famosissimo per la vista che offre. Ma personalmente credo che quella migliore sia da san Miniato al Monte perché è più ampia e meno affollata dai turisti. Da lassù si vede tutto quello di cui vi ho parlato: la cupola del Brunelleschi, Palazzo Vecchio con l’immancabile torre, la sagoma perfetta di Ponte Vecchio e i quartieri dell’Oltrarno.

La meravigliosa basilica di San Miniato al Monte

L’incantevole vista sulla città dal piazzale della basilica di san Miniato al Monte

Consiglio: accanto al piazzale Michelangelo, si trova il Giardino delle rose, un piccolo giardino pieno di roseti appunto che offre anch’esso viste sui tetti di Firenze davvero uniche! Personalmente l’ho scoperto solo qualche mese fa e mi chiedo il perché! Un’oasi di serenità in pieno centro, dove si possono trascorrere oziosi pomeriggi distesi sul prato, magari prendendo il sole, chiacchierando e ascoltando musica.

 

La meravigliosa vista di Firenze dal Giardino delle rose

I tetti della città dal Giardino delle rose

 

Che ne dite? Vi è piaciuto questo itinerario “artistico”?

Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate e si vi è piaciuta questa linea più “artistica”, magari potrei riproporvi articoli di questo tipo in futuro 😉

p.s. Godetevi Firenze!

 

Guida pdf

Scritta da una fiorentina doc per chi arriva, chi torna e chi ci vive.

Storie, progetti e indirizzi per scoprire cosa vedere, dove mangiare (anche senza glutine e lattosio) e dormire a Firenze, e 6 destinazioni nei dintorni.

Chi sono

Giulia Maio, travel blogger dal 2015, fiorentina doc dal cuore sardo.

Mi occupo di promozione del territorio, italiano ed estero.

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