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Perché andare a New York: la mia dichiarazione d’amore

Gen 15, 2023 | america, DESTINAZIONI, usa

Questa è una guida un pò alternativa sul perché andare a New York: non si tratta di 10 cose che valgono la pena vedere a New York oppure 3 buoni motivi per andare a New York.

Alcune città hanno qualcosa di speciale che non si spiega a parole. È qualcosa che va sotto pelle, si insinua dentro di te e non se ne esce più. Come certe persone del resto. New York, per me, è una di queste.

Si tratta di alcune riflessioni post-viaggio che fanno pendere l’ago della mia bilancia verso un amore dichiarato per la Grande Mela.  Ecco quindi (secondo me) perché scegliere New York.

skyline newyorkese

Come Arrivare a New York City

New York è così, come te la immagini, come si vede nei film e nelle serie tv, con le scale antincendio, i grattacieli infiniti, i parchi. Arrivare in città attraversando il Manhattan Bridge è stato emozionante: si vedevano le luci della città avvicinarsi sempre di più, e poi finirci dentro, quasi come fossimo in un film appunto.

La cosa che amo di più di New York è la sua versatilità: ogni persona ha la sua visione della città e il bello è che ogni versione è vera, ogni storia su New York è vera, per me può essere in un modo, per altri l’esatto opposto, ma entrambe le versioni assolutamente vere. New York ha mille facce e tutte assolutamente irresistibili!

strade newyorkesi

Andare a New York e perché visitarla: i miei perché

Il cuore di Manhattan: la 42nd Street

C’è la faccia che conoscono tutti, la prima veste in cui la città ti si presenta. Noi l’abbiamo conosciuta attraversando la 42nd Street in direzione est fino all’East River.

Lungo il cammino (nell’unica giornata piovosa di metà giugno) troviamo alcuni tra i principali simboli della città: il Museum of Natural History, la New York Public Library, la mitica Grand Central, il Chrysler Building, per poi salire sull’Empire State Building e approfittare della pioggia che ha ripulito l’aria e godere di quella vista, resa ancor più spettacolare dai fuochi d’artificio.

E poi ovviamente anche il Top of the Rock, 25 dollari spesi bene perché la vista da lassù è unica: a dir la verità c’era un po’ di nebbia, ma questo ha reso ancora più suggestivo il panorama, si vedeva perfettamente l’Empire State Building proprio di fronte e si capiva altrettanto perfettamente dove si trovasse Times Square per via di un bagliore quasi accecante causato da mille luci.

interno della grand central station

veduta di new york dall'alto con empire state building

punta dell'empire state building e due bandiere americane

La forza per rinascere, dalle Torri Gemelle alla Freedom Tower

Poi vai a Ground Zero, dove la Freedom Tower si fa largo tra i grattacieli. Ti accorgi che New York non è solo quello che tutti più o meno sappiamo: è anche riscatto, voglia di andare avanti, bisogno di ricominciare, coraggio e determinazione.

Dopo quell’11 settembre New York ha voluto reagire costruendo la Torre della Libertà, e proprio dove prima sorgevano le Torri Gemelle, sulle basi della North e South Tower, oggi troviamo due mega fontane con acqua a cascata e i nomi delle vittime incisi sui bordi.

Le sensazioni a Ground Zero

A Ground Zero si respira un’aria diversa, un’aria che ti fa capire il carattere dell’America, perché anche se New York non è l’America – e questo è vero, New York è New York, l’America comincia nel New Jersey – l’America è diventata New York dall’11 settembre 2001. In questo luogo ci si sente parte di qualcosa, qualcosa di grande che non si ferma davanti a niente, nemmeno a un attacco terroristico.

È come se qui a Ground Zero fossimo addirittura fuori dalla città, non c’è il caos di Manhattan ma un’aria diversa che si sente e che vuole farsi sentire, un’aria che ti fa sedere su una panchina e che ti fa pensare a quei nomi incisi sulle fontane che è come se fossero lì a dirti “ehi amico, io sono morto qui, ma sono orgoglioso nel vedere che New York va avanti ma non dimentica”, e allora capisci il senso degli alberelli piccoli e verdi che crescono a Ground Zero da più di 10 anni ormai.

Nel museo/memoriale un’intera parete raccoglie le foto delle vittime coi messaggi lasciati ai propri cari e i loro oggetti personali ed è proprio un cazzotto nello stomaco o uno schiaffo in faccia. Quando esci di lì ti senti come se qualcuno ti avesse strappato un pezzo di te stesso.

brooklyn bridge e lo skyline newyorkese: perché andare a New York

Altro motivo perché andare a New York: l’allegria di Brooklyn

Poi c’è Brooklyn. Brooklyn è un bel quartiere, da una parte sai di essere a New York per via dei numerosi cantieri in giro per gli isolati e per la voglia di prendere il posto di Manhattan, dall’altra sembra di non essere a New York.

È un quartiere più residenziale, in cui troviamo famiglie con bambini a seguito e anziani.

Caso ha voluto che quel giorno ci fosse un ritrovo di amanti degli aquiloni nelle Brooklyn Heights. L’immagine che ci siamo ritrovati davanti era sorprendentemente colorata: il prato verde che arriva fino al fiume, il ponte di Brooklyn sullo sfondo, inconfondibile come sempre, e poi famiglie che fanno picnic sull’erba, bambini che giocano col pallone, e donne, uomini, anziani, passeggini spinti e milioni di aquiloni colorati che tagliano il cielo!

Insomma, un’immagine piena di vita, con tantissimi colori, movimenti e personaggi.

cinque ragazzi davanti a brooklyn bridge

brooklyn bridge, new york

aquiloni che volano a brooklyn: perché andare a New York

Sapori e profumi di New York

Ogni volta che ripenso a New York è strano: ho sensazioni particolari, alcune simili, altre completamente diverse tra loro. Ricordo con piacere la sensazione di casa e di familiarità che trovi in quella città, che ti accoglie subito a braccia aperte e che con altrettanta facilità ti lascia ripartire per tornare alla tua vera casa.

Ricordo il sapore dell’aria, un misto di profumi provenienti da tutta la città: i vapori sotterranei della metropolitana che arrivano in superficie attraverso i tombini per strada; gli odori forti delle bancherelle che vendono pesce “fresco” a Chinatown; il vero sapore di casa tra le strade di Little Italy, quando per vedere la partita dell’Italia ci ritrovammo a tifare azzurri in una pizzeria newyorkese insieme a ragazzi americani che cantavano il nostro inno in un italiano a dir poco maccheronico; e poi i profumi naturali delle piante sulla High Line, ex ferrovia rialzata nel Meatpacking District, e l’aria di mare e salsedine che ti entra nel naso appena esci dall’Air Train nel Queens, appena prima di entrare in aeroporto.

palazzo in mattoncini rossi a new york

perché andare a New York

Perché andare subito a New York

Ci sarebbero altre mille facce di New York da raccontare, aneddoti, personaggi simpatici conosciuti durante il viaggio, luoghi più famosi (Central Park, Ellis Island e la Statua della Libertà solo per citarne alcuni) e posti più insoliti di cui parlare.

Mi piace pensare che lo farò un’altra volta, magari dopo essere tornata a New York per una nuova scoperta perché, sarà banale dirlo, ma ci ho davvero lasciato un pezzettino del mio cuore, e non so se tornare per recuperarlo o per lasciarci anche l’altra metà.

⇒ Cerchi altra ispirazione? Leggi le mie guide e itinerari di viaggio!

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Scritta da una fiorentina doc per chi arriva, chi torna e chi ci vive.

Storie, progetti e indirizzi per scoprire cosa vedere, dove mangiare (anche senza glutine e lattosio) e dormire a Firenze, e 6 destinazioni nei dintorni.

Chi sono

Giulia Maio, travel blogger dal 2015, fiorentina doc dal cuore sardo.

Mi occupo di promozione del territorio: scrivo storie e racconto progetti.

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